domenica 29 dicembre 2019

Modica. Il Ministro Bellanova: “Bisogna rendere attraente l’agricoltura per i giovani”


Fonti: 
Foto e testi reperiti sul Web.

Il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova in visita al Museo del Cioccolato di Modica per festeggiare insieme al Consorzio di Tutela il Primo Anniversario della IGP Cioccolato di Modica.
Il Ministro Bellanova, accompagnato dal Sindaco di Modica Ignazio Abbate, dal Direttore Generale del Consorzio Nino Scivoletto e dal Presidente della Camera di Commercio del Sud Est Piero Agen, è stata accolta dal Direttore Culturale del Consorzio Grazia Dormiente.
Nel Salone Italia, dedicato al Principe Ranieri III di Monaco, il Direttore del Consorzio insieme al Sindaco hanno quindi fatto dono al Ministro Bellanova di una cartolina commemorativa della sua visita in città, nonché della barretta a Lei dedicata che è stata collocata nella raccolta degli incarti delle personalità.
Il manifesto della visita e l’incarto dedicato al Ministro sono stati realizzati dal grafico del Consorzio Enzo Bosco che ha utilizzato due splendide immagini di Modica realizzate dal fotografo professionista Raffaele Di Rosa.
Subito dopo nella Sala Sciascia il Ministro ha incontrato una rappresentanza dei Maestri cioccolatieri del Consorzio, guidati dal decano Ignazio Iacono, presenti Aldo Puglisi, Peppe Rizza e Daniele Giurdanella.
La delegazione si è quindi recata al Convento del Carmine dove il Consorzio, su incarico del Comune di Modica e della CCIAA del Sudest, ha allestito un padiglione denominato CHOCHRIS, nel quale hanno trovato posto le eccellenze enogastronomiche del Sudest, le stesse che concorrono alla formazione del Distretto del cibo “Etna Val di Noto”.
Qui il Ministro, ha incontrato i referenti dei singoli Consorzi: Ragusano Dop, Olio Monti Iblei, Cerasuolo Di Vittoria, Olio Monte Etna, Vini Etna, Carota Novella di Ispica, Consorzio Fico d’India Etna Dop, Consorzio Avicolo Ibleo, i presidi Slow Food Fava Cottoia e Sesamo di Ispica, le O.P. Fonte Verde e Colle d’Oro, Progetto Natura, nonché il Corfilac.  Il Ministro, nel corso dell’incontro con Enzo Cavallo, Giuseppe Arezzo, Saro Petriglieri e Giorgio Carpenzano (Commissario Corfilac) ha assicurato il suo sostegno al comparto agricolo ed agroalimentare. 
Presenti nel padiglione anche le aziende con le farine e la pasta da grani antichi, Antica Dolceria Rizza e Pagef con il Cioccolato di Modica e i cannoli, l’azienda dei Torroni di Caltanissetta Scancarello, Caffè Morettino, Bibite Polara con l’arancia Rossa IGP, Vini Rudini e Acqua Minerale Santa Maria; incontro conclusivo con la postazione di Enoteca Sotto San Pietro dove ad attendere il Ministro c’era il sommelier Giorgio Solarino che ha illustrato le grappe siciliane fornendo al Ministro dettagliate informazioni sui prodotti in vetrina. Il Ministro Bellanova ha anche incontrato l’artigiana ed esperta in sfilato Siciliano Pina Ragusa Terranova, che ha illustrato al Ministro il suo proposito di istituire dei corsi di formazione per tramandare ai giovani l’antica arte siciliana dei ricami e degli sfilati, donando infine al Ministro un prezioso centrino.
La serata si è conclusa nello stracolmo Auditorium Floridia dove sono intervenuti:
- il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate;
- il Direttore del CTCM, Nino Scivoletto che recentemente è stato nominato Presidente del “The Chocolate Way” l’associazione ambasciatrice del cioccolato europeo nel Mondo;
- il Direttore dell’Istituto Poligrafico dello Stato, Stefano Imperatori, che ha spiegato ai presenti cosa è e come funziona il contrassegno digitale sul Cioccolato di Modica IGPA.
A concludere la serata, ovviamente l’intervento del Ministro Bellanova che ha risposto punto per punto a tutte le richieste che le sono state fatte: “Voglio ringraziare i modicani per la splendida accoglienza che mi è stata fatta. Quando il Sindaco mi ha invitato non ci ho pensato due volte ed ho organizzato il viaggio. Da ora in poi verrò ogni mese in Sicilia per visitare i luoghi in prima persona e stare a contatto con la gente. Il mio sogno è quello di riportare i giovani nei campi, ma non solo i figli degli agricoltori o degli allevatori. Io vorrei vedere qualsiasi ragazzo, a prescindere dalla famiglia di provenienza, dedicarsi all’agricoltura. Ma per fare ciò bisogna renderla attraente agli occhi di un ragazzo che deve scegliere il proprio futuro. Dobbiamo inoltre combattere l’invasione dei prodotti esteri di dubbia provenienza o peggio ancora falsificazioni del made in Italy, alzando ancora di più la qualità delle nostre produzioni e promuovendo una massiccia campagna di comunicazione per sensibilizzare sempre di più il consumatore nella scelta di prodotti di qualità”.

Il Ministro Teresa Bellanova è stato insignito dal Sindaco di Modica Abbate e dal Direttore Generale del Consorzio Scivoletto, del riconoscimento della spilla “barretta d’oro”.

venerdì 18 ottobre 2019

Di cinisara o di ragusana? Il caciocavallo siciliano si divide in due scuole di.. bovini

In Sicilia esistono due tipologie di caciocavallo, uno è DOP e un altro è presidio Slow Food. Sono entrambi ottimi aldilà di ogni campanilismo
Fonte:
In Sicilia il cibo è un culto e come di dialetti siciliani ne esistono diversi per inflessioni e varietà pressapoco uno per ogni comune, anche per i cibi ne esistono diverse variabili.

Per il cannolo ad esempio famosi sono quello di Piana degli Albanesi (Pa) e quelli di Dattilo (Tp), per il pane cunsato è famoso quello di Scopello (Tp) ma anche quello di Alfredo sull'isola di Salina (Me), poi c'è anche lo sfincione che nasce a Palermo ma trova la sua espressione migliore a Monreale e ancor meglio a Bagheria.

E su questa scia potremmo scrivere per ore. Qui però vi vorrei parlare del caciocavallo, formaggio tipico siciliano, di cui esistono due scuole di pensiero, o forse sarebbe meglio dire: di bovino. Abbiamo quello palermitano (o di Godrano) e il caciocavallo ragusano DOP (nonché presidio di Slow Food). Questi due prodotti seppur realizzati con tecniche estremamente affini, trovano numerose differenze legate al territorio di origine.

La prima varietà viene prodotta prevalentemente dal latte di vacche di razza cinisara (una eccellenza del territorio), razza autoctona a mantello nero, facente parte del gruppo delle razze italiane podoliche, dotata di spiccata rusticità e longevità, di capacità di utilizzazione di foraggi grossolani e di adattamento alle condizioni estreme di allevamento.

L'allevamento della cinisara si sviluppa prevalentemente in zone marginali di collina e di montagna. La zona tradizionale di produzione del Caciocavallo Palermitano, pur interessando tutta la provincia di Palermo ed alcuni centri della provincia di Trapani, si identifica nei comuni di Cinisi e Godrano.

Il Ragusano DOP, invece viene prodotto nella campagna ragusana sui monti iblei utilizzando il latte di bovini di razza modicana.
La campagna ragusana, disegnata con la pietra calcarea dei

domenica 6 ottobre 2019

Giappone, Sud Africa, Australia: ai World Cheese Awards di Bergamo più 3.800 formaggi

Quella di Bergamo sarà l'edizione dei record: ben 3.804 candidati (10% in più rispetto al 2018) provenienti da 6 continenti e da 42 Paesi, tra cui 845 concorrenti Italiani.

Fonte:
Durante la manifestazione Forme, che si terrà a Bergamo dal 17 al 20 ottobre, oltre a B2Cheese, la fiera internazionale per operatori del settore lattiero caseario, ci sarà un altro evento di rilevanza mondiale: World Cheese Awards, il concorso che premia i formaggi più buoni del mondo, per la prima volta in Italia in 32 anni di storia.

Quella del 2019 è l’edizione dei record, con ben 3.804 candidati (10% in più rispetto al 2018) provenienti da 6 continenti e da 42 Paesi, tra cui 845 concorrenti Italiani.
Tra le curiosità, l’esordio assoluto del Giappone, che si presenta con ben 42 formaggi, e una folta selezione di prodotti messicani. Spazio per i gusti esotici con i formaggi del Sud Africa, con note di cioccolato, caramello e harissa. Interessante anche il formaggio molle di capra muffettato a crosta fiorita dall’Australia, avvolto in foglie di vite.

Dal punto di vista storico, di particolare rilievo è la data di fondazione del caseificio più antico tra gli iscritti al concorso, che risale addirittura al 1225. Il 18 ottobre sarà eletto il vincitore assoluto, mentre il 19 e 20 ottobre sarà possibile conoscere da vicino una selezione ristretta dei formaggi partecipanti, aderendo ai Cheese Tour. Altrettanti motivi per non perdere un’occasione unica per chi ama il formaggi.

lunedì 23 settembre 2019

Sì alla biodiversità, no alle corporation: anche il formaggio ha la sua Resistenza

 Fonte:

Il formaggio dei piccoli produttori locali è sinonimo di sapienza contadina, resistenza della tradizione e capacità di operare in accordo coi tempi e i bisogni dell’ambiente naturale. Pur tra le mille difficoltà che s’incontrano per rimanere – come si suol dire – “sul mercato”, come vasi di coccio tra quelli di ferro della grande industria lattiero-casearia: il settore infatti è monopolizzato da 20 aziende internazionali. La metà di loro è europea (tre sono americane e due cinesi) e tutte insieme stabiliscono le regole del gioco, a cominciare dai prezzi delle materie prime.

TABELLA principali compagnie del settore lattiero-caseario globale, trend 2017-2018 – fonte ricerca Rabobank

Venti corporation di dimensione planetaria, per introiti e volumi commerciali, che puntano a un’omologazione delle lavorazioni in nome della semplificazione operativa, della massimizzazione del profitto e delle richieste della grande distribuzione organizzata. L’inevitabile conseguenza? Omologare anche le caratteristiche – e il gusto – del formaggio prodotto.

Eppure dai tre ingredienti base necessari a produrre questo alimento (latte, caglio, sale) sono derivati nel mondo oltre 2mila tipi di formaggi, diversi per forma, colore e sapore. E questa biodiversità straordinaria si ritrova, radunando anche i caseifici più isolati e minuscoli, in occasione dell’appuntamento biennale con Cheese: l’evento di Slow Food, che si apre oggi a Bra, è dedicato a celebrare i migliori formaggi a latte crudo del mondo, nonché i produttori, i pastori e gli affinatori. Quest’anno promuove la via naturale come maestra per continuare a produrre uno degli alimenti più ricchi di storia e proprietà nutrizionali.

lunedì 16 settembre 2019

Ciambella salata con caciotta fresca e prosciutto crudo

Foto tratta del sito: "La cuoca eclettica"

Ingredienti
per l'impasto:
150 g. di farina 00,
150 g. di manitoba,
200 g. di semola,
15 g. di lievito,
15 g. di zucchero,
10 g. di sale,
4 cucchiai di olio extravergine,

per la farcitura:
160 g. di prosciutto crudo dolce in una sola fetta,
100 g. di caciotta dolce,
80 g. di parmigiano,
pepe.

Preparazione
Setacciare le farine su una spianatoia, unire il lievito, lo zucchero, il sale, l'olio extravergine e aggiungere mano a mano l'acqua; lavorare l'impasto fino a quando non è diventa liscio, quindi ho formare un panetto porlo in una ciotola unta d'olio extravergine, incidere a croce, coprire con un canovaccio umido e far lievitare fino al raddoppio. Nel frattempo tagliare a dadini il prosciutto, i formaggi. Riprendere l'impasto, lavorarlo brevemente e stenderlo in un rettangolo; farcirlo con i formaggi e il prosciutto, aromatizzare con pepe nero macinato al momento e arrotolarlo. Porlo in uno stampo da ciambella unto di olio extravergine, coprire con un canovaccio umido e farlo lievitare fino a quando è raddoppiato. Facendo molta attenzione per non sgonfiarlo spennellarlo di olio extravergine e porlo in forno preriscaldato a 200°. Cuocere per circa 40 minuti. Dopo averlo sfornato, attendere che si raffreddi e sformarlo. Il giorno successivo alla preparazione è molto più buono.



domenica 26 maggio 2019

Maiorchino siciliano, l’unico formaggio con cui si può anche giocare

Fonte:

Col formaggio non si scherza, ma ce n’è uno con il quale si può giocare: il Maiorchino. Questo formaggio siciliano si produce a Novara di Sicilia e viene fatto rotolare lungo le strade. Il gioco del Maiorchino prende il nome da questo tipico pecorino, che si fa letteralmente ruzzolare lungo la via principale del paese.

Il gioco del Maiorchino, un tempo, era diffuso in tutta la provincia di Messina, ma oggi si pratica soltanto nel borgo di Novra di Sicilia. L’usanza risale agli inizi del XVII secolo: solo allora, infatti, pedoni e animali cominciarono a percorrere con frequenza la via che congiunge la Chiesa Matrice a Piano Don Michele.

Il gioco del Maiorchino
Prima non si poteva praticare il gioco, a causa delle caratteristiche di via del Passitto, che aveva parecchi vicoli ciechi. Secondo alcuni il gioco è nato per provare la qualità delle forme di formaggio ed era legato a una scommessa di Carnevale tra produttori e allevatori, che si sfidarono facendo rotolare le forme per le strade. Così avrebbero capito chi produceva il formaggio migliore. Qualora la ruota si fosse rotta ruzzolando, non si sarebbe trattato di un buon maiorchino.

Le regole del gioco del Maiorchino sono semplici. Si fa

venerdì 24 maggio 2019

Chi ama il formaggio vive più a lungo, lo conferma uno studio scientifico

Un altro studio a conferma del fatto che i prodotti lattiero-caseari riducono l'incidenza di malattie cardio-vascolari.
Fonte:

Il segreto per una vita lunga e felice? Più formaggio. Si, stiamo parlando proprio dei prodotti lattiero-caseari, specialmente quelli stagionati. Secondo una ricerca pubblicata dalla rivista Nature Medicinesarebbero proprio questi derivati della lavorazione del latte il vero elisir della longevità. Buone notizie quindi per gli amanti della buona tavola, che ora hanno una ragione in più.
Stando allo studio in questione la fonte del benessere sarebbe una sostanza contenuta nei formaggi che appartiene al gruppo delle poliammine, composto che riduce l’incidenza delle patologie cardiovascolari e funge da fattore di protezione.
La prima fase dell’analisi ha visto come soggetti di osservazione alcuni topi di laboratorio, a cui sono stati fatti mangiare diversi tipi di formaggi, controllando il loro stato di salute a lungo termine e il modo in cui questo regime alimentare influiva sulla loro aspettativa di vita.
La seconda fase ha riguardato invece l’uomo, usando come terreno d’indagine uno dei principali paesi consumatori di formaggi, vale a dire l’Italia. Il campione di 800 persone ha fatto emergere una rilevante connessione tra il consumo di cibi lattiero-caseari e la minor probabilità di soffrire di malattie circolatorie o cardiache.
L’incidenza di queste affezioni in alcuni casi si riduceva addirittura del 40% rispetto ad individui che non erano soliti mangiare abitualmente questi prodotti. Le poliammine agiscono non solo come antiossidanti e naturali detox, ma anche come riparatori dei tessuti danneggiati, ritardando l’invecchiamento cellulare.
L’entusiasmante scoperta non deve essere però una ragione per consumare chili di formaggio o di altri omologhi culinari, anche perché non si può trascurare la presenza di una buona quantità di proteine e grassi. Lo studio, come altri precedenti, ha solo confermato che l’inserimento di moderate quantità di formaggi nella propria dieta può essere un toccasana per il benessere.
La ricerca sottolinea infatti come la cosa sia particolarmente circoscritta ai generi non proprio freschi e morbidi come ricotta o mozzarella, anche se pure questi contengono la loro percentuale di poliammine. Tanto per cambiare la chiave è mangiare di tutto un po’, senza esagerare e soprattutto scegliendo cibo di qualità!

martedì 14 maggio 2019

Latte e cuore vanno a braccetto, i risultati di una ricerca canadese: calano i rischi di ictus e infarto

Fonte:
QUOTIDIANO.NET                           Articolo di Luigi Manfredi
Le linee guida per un’alimentazione sana consigliano di ridurre il consumo di prodotti lattiero-caseari ad elevato contenuto di grassi, poiché contengono grassi saturi che potrebbero influire negativamente sui valori di lipidi del sangue, incrementando le malattie cardiovascolari. Ma i risultati di una recente ricerca scientifica internazionale vanno in controtendenza: il consumo di latticini è stato infatti associato a un minore rischio di eventi gravi di malattie cardiovascolari (che sono la principale causa di mortalità nel mondo, l’80% dei casi nei Paesi a basso o medio reddito).

E’ APPUNTO questo l’esito della ricerca condotta dall’importante Istituto di Ricerca sulla Salute della Popolazione dell’università canadese MCMaster, in collaborazione con primari atenei di tutto il mondo. Lo studio – recentemente pubblicato sull’autorevole rivista scientifica inglese The Lancet – ha analizzato gli effetti dell’assunzione di latticini - latte yogurt e formaggi - in un periodo che va dal 2003 al 2018, da parte di una popolazione di 136.384 individui tra i 35 e i 70 anni in 21 Paesi di 5 continenti. Obiettivo valutare le associazioni esistenti fra consumo totale di latticini e tipologie specifiche di prodotto sulla mortalità e le principali patologie cardiovascolari.

Nel periodo in analisi sono stati registrati sul campione 10.567 eventi gravi (per infarti e ictus non mortali) decessi che rientrano in questa categoria e che sono stati studiati con particolare attenzione.

GLI ESPERTI hanno voluto infatti analizzare i dati relativi a decesso per cause cardiovascolari, infarto miocardico, ictus o insufficienza cardiaca insieme ad altri parametri specifici,

lunedì 6 maggio 2019

Yogurt: un'eccellente alleato della salute

Lo yogurt è un partner perfetto per aiutarci a preservare la nostra salute. Sazia, è gustoso, molto digeribile, versatile, adatto a tutte le età e tutti i gusti. Lo yogurt è un concentrato di sostanze nutritive benefiche per il nostro corpo.

Lo yogurt è un alimento nutrizionalmente ricco e benefico per la salute, specialmente quando viene prodotto con ingredienti di origine naturale.
La magia della fermentazione del latte crea lo yogurt, un prodotto caseario unico: nutriente e digeribile grazie ai suoi preziosi fermenti lattici naturali.
La fermentazione è una fase importante in quanto rappresenta un mezzo di conservazione tradizionale, consentendo allo yogurt di conservare tutta la sua autenticità, ma deve essere senza conservanti e senza ingredienti artificiali. 
La fermentazione conferisce allo yogurt un sapore gradevole e una consistenza cremosa.
Oltre alle proprietà gustative, i fermenti lattici naturali contenuti nello yogurt hanno molte virtù, in particolare sulla digestione del lattosio, un effetto consolidato riconosciuto ufficialmente dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA 2010), e che giocano anche un ruolo benefico sull’equilibrio della flora intestinale, del transito e dell’immunità.
Lo yogurt ha inoltre molte proprietà che lo rendono un alleato di una dieta equilibrata nella vita di tutti i giorni. Combina perfettamente benefici nutrizionali e piacere.
Scarsamente calorico, l’apporto energetico è relativamente basso rispetto ad altri prodotti lattiero-caseari. Lo yogurt naturale, che contiene solo zuccheri naturalmente presenti nel latte (lattosio), contiene meno calorie dello yogurt con zuccheri aggiunti.
Lo yogurt, e in particolare lo yogurt ricco di proteine, esercitano un’azione interessante sulla sensazione di sazietà. Per la sua versatilità, è una scelta privilegiata per colazione, pranzo o spuntini.
Al naturale, o con l'aggiunta di frutta fresca a pezzetti… si può scegliere il gusto che più si gradisce, l’importante è semplicemente consumare regolarmente yogurt di origine naturale e senza conservanti. Questa è la chiave per mantenere la salute attraverso i molti nutrienti essenziali che contiene, migliorare la salute dell’intestino e rafforzare il sistema immunitario.

I principali nutrienti benefici dello yogurt:

    CALCIO
Uno yogurt può contenere fino a 180 mg di calcio per vaso, una

giovedì 21 marzo 2019

Portare i propri contenitori al supermercato per banco pesce e gastronomia. In Francia è ora possibile

Fonte:
Contro la plastica e il sovraimballaggio in Francia, e in particolare nei supermercati Carrefour, sarà possibile portare i propri contenitori e sporte per pesce, salumi e altri prodotti serviti nel banco gastronomia.

I supermercati Carrefour d'Oltralpe da oggi accetteranno di servire formaggi, pesce, dolci e salumi nei contenitori portati da casa dai clienti che ne faranno richiesta. Una piccola, grande rivoluzione sul fronte della lotta al sovraimballaggio che riesce a superare le riserve "per motivi di igiene" che erano sempre state avanzate contro questo tipo di iniziative.

Chi lo desidera, quindi, potrà andare in negozio con il proprio contenitore riutilizzabile (scatole di plastica, di vetro, barattoli o buste richiudibili) in cui far mettere i prodotti venduti nei banchi del fresco come gastronomia, pasticceria, macelleria e pescheria. A patto però che questi siano puliti e asciutti.

"Per la vostra sicurezza, i vostri contenitori saranno controllati e ci riserviamo il diritto di rifiutare quelli che non sono puliti, asciutti o adattati" - si legge sul sito Carrefour francese - ma solo i prodotti degli stand per le vendite assistite possono essere serviti nei vostri contenitori"


Si tratta del primo operatore della grande distribuzione a permettere una simile iniziativa che è stata accolta con entusiasmo dall'associazione Zero Waste France che, con una lettera, si congratula con il rivenditore e invita tutti gli altri supermercati a seguire l'esempio.

Un esempio che, speriamo, arrivi anche nei punti vendita italiani, anche se, considerando lo stallo avvenuto sulle sporte riutilizzabili per la frutta e verdura in nome dell'igiene, dubitiamo seriamente che possa essere recepito senza problemi.


mercoledì 6 marzo 2019

Montébore, l'antichissimo formaggio sarà ospite d'onore a "Forme"

Montébore antichissimo formaggio di origine piemontese
Fonte:
Il celebre Montébore, antichissimo formaggio la cui ideazione sarebbe da ascrivere al genio di Leonardo da Vinci sarà l’ospite d’onore a «Forme». È già alla sua quinta edizione l’evento dedicato alla valorizzazione e alla promozione del comparto lattiero-caseario italiano, organizzato dall’associazione Promozione del territorio in collaborazione con Promoberg e con il supporto della Camera di Commercio di Bergamo.

«Pensiamo di esporre il Montébore al centro del padiglione, per rendere omaggio al genio italiano di Leonardo — afferma Alberto Gottardi, ad dell’agenzia PG&W e ideatore di Forme assieme a Francesco Maroni della Latteria sociale di Branzi —. Del resto, in questo 2019, ricorrono i cinquecento anni della sua morte». In questa occasione, Forme vivrà il suo momento più importante, ospitando la trentaduesima edizione dei World Cheese Awards, il più importante concorso per formaggi del mondo.

«Tutto è iniziato lo scorso anno, dopo alcune considerazioni — spiega Giorgio Beltrami, presidente di Promozione del territorio —. Abbiamo riflettuto sul fatto che l’Italia produce ben cinquanta formaggi Dop, di cui nove prodotti nel territorio bergamasco, tra valli e pianura: nessun’altra provincia, a livello mondiale, può vantare questo primato. Perché, dunque, non portare i World Cheese Awards in Italia, qui a Bergamo?». La manifestazione si svolgerà dal 17 al 20 ottobre. Cinque gli appuntamenti principali, oltre ai World Cheese Awards. «Alla Fiera organizzeremo due padiglioni, uno per gli specialisti e l’altro per il pubblico — spiega Maroni —. Con “B2Cheese” offriremo una fiera permanente: un format innovativo rivolto esclusivamente agli operatori del settore. Nell’ambito del “Cheese Festival”, invece, ci saranno esposizioni e degustazioni. All’interno del Palazzo della Ragione, poi, allestiremo “And the winner is”, una mostra museale con i formaggi vincitori delle passate edizioni dei World Cheese Awards. Una serata di gala chiuderà la kermesse».

Sono stati 230 gli esperti che hanno partecipato all’ultima edizione dei World Cheese Awards, svoltasi a Bergen, in Norvegia, con 2.500 aziende produttrici per un totale di 3.472 formaggi presentati, provenienti da 41 diversi Paesi del mondo. «Sarà un evento grandioso, che vedrà anche la presenza della diretta della Bbc: ci aspettiamo fra le 50 e le 100 mila persone, fra operatori, buyer e spettatori — spiegano Gottardi e Maroni —. Ma ciò che più ci preme è riuscire a fare rete, aprendo il territorio bergamasco al mondo e facendo sì che il buon esempio e l’eredità del World Cheese Awards e di Forme 2019 non vadano perduti».

sabato 2 marzo 2019

In Sicilia si innova con la tradizione: l’avanzata dei grani antichi contro le multinazionali

Fonte:
La differenza tra Nord e Sud Italia è spaventosa, incolmabile. I rubinetti, nelle nostre case, sono asciutti quando non piove, per giorni, per settimane intere.
Se imbocchiamo l’autostrada preghiamo che qualcuno, da lassù, ce la mandi buona.
Tutti noi, almeno una volta, siamo stati all’inferno, costretti a oltrepassare la soglia di un Pronto Soccorso.
I nostri bilanci familiari sono spesso al tracollo, e quelli aziendali sempre molto vicini al fallimento.
I nostri figli scappano all’estero, quando ci va bene al Nord o al Centro Italia.
A scuola, dicono, dobbiamo impegnarci di più. Eppure.
Eppure siamo fieri e orgogliosi della nostra isola, la amiamo come una madre ama il figlio, di un amore puro e eterno.
Tanto che davanti alle pressioni dell’Unione Europea o a quelle internazionali, che vogliono darci come unica scelta possibile i loro semi tutti uguali, rispondiamo no, grazie, e presentiamo al mondo i nostri grani antichi.

Quando la rivoluzione passa per la tradizione
Sì, perché in Sicilia la rivoluzione la facciamo con la tradizione, con i semi che già coltivavano i Greci e i Romani, che si sono usati fino ai primi decenni del Novecento e poi se ne è persa traccia.
Ma ci ha pensato Giuseppe Li Rosi, agricoltore siciliano, a convertire 100 ettari del suo terreno a grano locale nel 2016.
Da allora, insieme ad altri agricoltori, allevatori, fornai, professori universitari, comunicatori e scienziati, ha fondato l’associazione Simenza, per combattere il potere delle multinazionali e proteggere la varietà dei semi siciliani. 
Simenza una parola che significa “nella quale è virtù di generare”, come dice il vocabolario siciliano etimologico dell’abbate Michele.
Virtù di generare semi nuovi e variegati, per salvare la biodiversità e il valore storico del grano siciliano contro Bayer, Monsanto e Syngenta, con le loro sementi sterili e tutte uguali.
Li Rosi e gli altri produttori del circuito Simenza coltivano i campi mescolando tra loro i grani antichi, con un procedimento contrario a quello della coltivazione con tecniche moderne, i cui obiettivi sono la quantità, l’uniformità e lo standard.

Cosa sono i grani antichi?
I grani antichi sono qualità di frumento che non hanno subìto modificazioni genetiche o selezioni da parte dell’uomo.
Si tratta di varietà di cereali pregiate – Russello, Timilia, Maiorca, Strazzavisazz, Farro antico,  – ottimi sostituti del grano normale per le persone che soffrono di intolleranze, perché sono macinati a pietra e quindi meno raffinati e contenenti poco glutine.
Ma non è solo una questione di salute: tutelano la biodiversità e il valore storico delle coltivazioni siciliane.
Dice Li Rosi, presidente dell’associazione: “La nostra biodiversità rappresenta il 25% di tutta la biodiversità europea quindi è un dovere, ed è anche logico, che si difenda questa ricchezza. “Simenza” sarà anche un incubatore d’impresa. Sarà costituita una rete per mettere sul mercato, innanzitutto siciliano, tutto quello che la Sicilia produce, nella massima trasparenza, consegnando a chi mangia un cibo che sia salutare e che sia energia estratta dal Pianeta e consegnata ai terrestri che la abitano“.

venerdì 1 febbraio 2019

I grani antichi: l'oro giallo di Sicilia

Fonte:

Il grano non è un prodotto qualunque perché da circa 10 mila anni è la base dell’alimentazione umana. Negli ultimi 50 anni si è registrato un notevole aumento della produzione mondiale, e grazie al miglioramento genetico, le rese in alcuni ambienti, sono passate da 15 a 60 quintali per ettaro.

Insieme ai progressi della Rivoluzione Verde, si è in grado, oggi, di percepirne i limiti e alcuni effetti negativi: l’uso massiccio di concimi e diserbanti, le lavorazioni profonde dei terreni e l’abbandono della rotazione agraria hanno contribuito al peggioramento degli ecosistemi.


Il primato industriale degli stili di consumo, sostenuto dalla globalizzazione e dalla pubblicità, ha provocato la marginalizzazione degli agricoltori, l’abbandono delle terre, il dissesto idrogeologico, l’esodo rurale, la perdita di biodiversità agricola, la cancellazione di storia, memoria e cultura e, soprattutto, la convinzione che il cibo si produce in  in fabbrica e si vende solo al supermercato.
E’ diventato, di fatto, oggetto di speculazioni finanziarie: la stessa partita di grano, infatti, viene acquistata, venduta e ricomprata più volte, spesso ancor prima di essere prodotta.

La dipendenza dell’industria alimentare dall’estero mette a rischio la fiducia dei consumatori verso i prodotti nazionali. La cerealicoltura viene sottovalutata perché le materie prime per pane e pasta vengono importate da ogni angolo del mondo, salvo poi scoprire che il grano è ammuffito, pieno di glifosate, un erbicida che si usa in Canada per abbassarne il contenuto di umidità, oppure è carico di micotossine cancerogene perché non è stato scaldato dal sole di Sicilia.

Ma la filiera del grano duro, con i suoi 300.000 ettari, è uno dei comparti chiave dell’agricoltura siciliana per il reddito degli agricoltori, il mantenimento del paesaggio rurale e la valorizzazione della cultura alimentare della Sicilia stessa.
Solo le scelte consapevoli dei consumatori  e la loro attenzione alle materie prime utilizzate nella produzione dei prodotti alimentari potrà salvare l'economia siciliana e nello stesso tempo migliorare la qualità di vita e la salute dei consumatori tutti: siciliani e non.

venerdì 18 gennaio 2019

Sapori di un tempo: i benefici del pane con l'olio:

I benefici del pane con olio extravergine sono scientificamente provati. L’attenzione all’alimentazione sta spingendo a rivalutare questa merenda antica e salutare.

L’accostamento di pane e olio è antico, infatti il primo ingrediente veniva già preparato ai tempi dell’Homo Herectus che macinava il grano con le pietre, e l’introduzione dell’olio nella nostra Penisola risale alla Colonizzazione Greca. Questa merenda del passato è stata reinserita recentemente nei menù degli chef.

L’ olio extravergine di oliva è ricco di polifenoli (sostanze antiossidanti) ed è un vero toccasana per il nostro corpo:
  • l’olio extravergine monitora i livelli di colesterolo ed è un grande alleato nella lotta contro il diabete;
  • è un gastroprotettore, aiuta a digerire e a prevenire i disturbi gastrointestinali, ma riesce a ridurre anche il livello del colesterolo cattivo;
  • l’acido oleico contenuto nell'olio ha effetti benefici sul cuore e sull’apparato cardiovascolare, mentre l'oleocantale aiuta a prevenire il morbo di Alzheimer;
  • ricco di antiossidanti, innalza le barriere del sistema immunitario, rappresentando un ottimo rimedio contro i malanni stagionali;
  • gli altissimi livelli di polifenoli e antiossidanti presenti nell’olio extravergine hanno importanti proprietà antitumorali;
  • l’olio extravergine abbinato al pane ne abbassa i livelli glicemici e combinati permettono di fare incetta di vitamine del gruppo B indispensabili per il sistema immunitario e regalano un grande apporto di ferro, magnesio e potassio;
  • la forte presenza di vitamina E fanno dell’olio extravergine di oliva un purificatore naturale delle arterie, fungendo da alleato per gli ipertesi;
  • riduce l’invecchiamento e l’ossidazione cellulare;
  • l’olio extravergine sia da solo che abbinato al pane aumenta la secrezione delle endorfine contrastando quindi stati depressivi o ansiogeni, rallegrando anche il palato
Un matrimonio di gusto e benessere che ha radici antiche e che è importante far riscoprire alle nuove generazioni. Perfetto come spuntino, ma anche come pasto completo; una fetta di pane con olio extravergine è uno dei grandi piaceri della tavola mediterranea per grandi e piccini.

martedì 8 gennaio 2019

Pane Mediterrae: come conservarlo

CONSIGLI PER LA CONSERVAZIONE del pane caldo fatto in casa  MEDITERRAE:
Accade spesso di non consumare tutto il pane fresco durante il pasto, se pensate che è un peccato buttare il pane, si può conservare per poi riaverlo a tavola più fresco e morbido di prima. Ecco un metodo già sperimentato dall'autrice con successo:
Procedimento:
Porzionare il pane rimasto in 2 o 3 parti, a seconda di quello che serve per un pasto (e in base anche ai componenti della famiglia). 
Avvolgere ogni porzione, separatamente, nella pellicola speciale per microonde (quella senza PVC per intenderci) e conservarlo in congelatore. Se non si trova la pellicola di cui sopra, credo possano funzionare anche i sacchetti dietetici, che vanno pure nel forno normale e, se chiusi bene, dovrebbero mantenere la giusta umidità. 
Al momento di consumarlo porlo nel microonde per i minuti necessari a renderlo caldo come appena sfornato. 
Essendo la pellicola per alimenti senza PVC, se lo si vuole mantenere morbido, si può riscaldare il pane avvolto nella pellicola stessa. 
La pellicola può essere riutilizzata diverse volte.
Per consigli personalizzati sul procedimento inviare un messaggio attraverso la Pagina Mediterrae oppure scrivere un'e-mail al seguente indirizzo: coopmediterrae@gmail.com