mercoledì 20 maggio 2020

Colpo di grazia al Pianeta Terra

E' una battaglia contro i mulini a vento. Lo sforzo di tutte le istituzioni e le persone sensibili che cercano di contenere lo sfregio dell'inquinamento al pianeta, con questi provvedimenti, i governi di tutto il mondo lo hanno vanificato e oltraggiato all'inverosimile. 
Si doveva andare nella direzione di eliminare quanto più possibile "l'usa e getta" e promuovere la differenziata, il riciclo, la durata e il riutilizzo nel tempo degli oggetti di uso quotidiano e degli elettrodomestici (anziché l'obsolescenza programmata) e invece cosa hanno fatto? 
La strage dell'opposto. 
Si doveva andare verso l'utilizzo dell'energia rinnovabile e invece? La ostacolano e la nascondono. 
E' come se coloro che muovono e tirano i fili dei governi del pianeta non vivessero su questa terra. 
Perché non esiste una logica in tutto questo. 
La gente era pronta a scommettersi, e con l'aiuto di governi sensibili e autorevoli si sarebbe potuto andare in direzione del rispetto della natura, eliminando l'usa e getta e il superfluo. E invece? I governi, manipolati o meno, stanno portando avanti scelte scellerate in tutti i campi e settori.
La scusa di un virus non può assolutamente giustificare tutta questa accelerazione in direzione dell'inquinamento della terra e di tutto il resto: questo va contro il Pianeta e l'Umanità che lo abita. 








E comunque importante che ognuno, nel suo spazio vitale, continui la sua azione di rispetto nei confronti del pianeta, la coscienza individuale non deve arrendersi. 

Link utili:
Plastica: la rovina di nostra madre terra

Portare i propri contenitori al supermercato per banco pesce e gastronomia. In Francia è ora possibile

domenica 10 maggio 2020

Formaggi DOP siciliani

Piccolo viaggio all’interno dei consorzi del Piacentinu ennese, del Pecorino Siciliano, della Vastedda del Belìce e del Ragusano.

Fonte:
Piacentinu ennese, Pecorino, Vastedda e Ragusano. Una piccola guida dei consorzi che li producono, per scoprire le loro peculiarità e mettere in risalto le grandi e reali potenzialità che possono esprimere nel mercato della gastronomia tipica siciliana.

IL RAGUSANO DOP
Il Ragusano DOP è forse il formaggio tipico siciliano più rinomato. Storicamente chiamato caciocavallo ragusano (in siciliano Cosacavaddu), questa eccellenza casearia, nel 1955, è stata riconosciuta quale prodotto tipico e nel 1995 ha ottenuto la denominazione di origine. L'anno successivo, ha acquisito il riconoscimento comunitario della DOP.

Questo caratteristico formaggio di latte intero crudo vaccino a pasta filata, dall’inconfondibile forma di parallelepipedo, essendo tra i formaggi più conosciuti è anche quello più "imitato". Infatti, l'utilizzo che alcuni produttori caseari fanno di latte proveniente dai paesi dell'Est è uno dei problemi che il Consorzio per la tutela del Formaggio "Ragusano DOP" affronta con maggiore determinazione.

IL PIACENTINU ENNESE
In Sicilia attualmente a produrlo sono soltanto in dieci. Negli anni scorsi la produzione si è attestata intorno ai 18 mila chili per un totale di poco superiore alle 4.000 forme, con una media di circa quattro chili ciascuna. Quantitativo puntulamente esaurito prima della fine dell’anno, nonostante le richieste dei rivenditori.

Il Piacentinu ennese Dop, il formaggio fatto con latte intero di pecora, a pasta dura, che si contraddistingue per il colore giallastro dato alla presenza di zafferano, piace, si vende bene in Sicilia ma anche sul territorio nazionale e, da qualche tempo, si è ben collocato anche su alcuni mercati stranieri.

Negli anni scorsi nel Consorzio sono entrati quattro nuovi soci, tutti giovani tra i 26 e i 30 anni che hanno deciso di dedicarsi in maniera professionale all’attività di famiglia facendo aumentare la produzione. [Consorzio del Piacentinu ennese Dop]

IL PECORINO SICILIANO


Il pecorino siciliano Dop è il formaggio più antico prodotto in Sicilia e forse addirittura in Europa.
Negli ultimi anni la quota di produzione di questo formaggio è cresciuta esponenzialmente così come è cresciuta la richiesta. "E  crescerà ancora", dicono dal Consorzio Pecorino Siciliano che attualmente raggruppa diciotto soci che, da disciplinare, allevano, caseificano e stagionano.

Il merito è senz'altro della qualità straordinaria di questo formaggio per il quale: la caseificazione avviene esclusivamente da latte crudo di pecore allevate al pascolo spontaneo; si utilizzano solo metodi tradizionali per la trasformazione del latte; la salatura viene praticata manualmente e la stagionatura in locali ad areazione naturale. Tutto questo rende il pecorino siciliano dop assolutamente unico.

LA VASTEDDA DEL BELÌCE

Negli ultimi anni è cresciuta sempre di più anche la richiesta di Vastedda del Belìce DOP, questo formaggio di pecora a pasta filata, e uno dei pochi rappresentati del genere. Deve il suo nome alla forma che acquisisce dopo la filatura, quando viene sistemato in piatti di ceramica, le "vastedde" appunto, che gli danno il formato finale.

È un prodotto che piace molto e che per la sua versatilità trova grande impiego in cucina. A differenza di altri suoi fratelli nobili come ad esempio il pecorino, che è più da pasto-fine pasto, la vastedda (che è anche un presidio Slow Food) dà il meglio anche in piatti elaborati e sono numerosi gli chef siciliani che la utilizzano nella preparazione delle loro pietanze.
I produttori del Consorzio di tutela della Vastedda della valle del Belìce DOP attualmente sono sette, in un territorio che si estende per le province di Palermo, Agrigento e Trapani.